Fondazione Sigismondo Malatesta

La Fondazione Sigismondo Malatesta ETS, costituita il 1° agosto 2024 da Marina Colonna e Paolo Amalfitano ed iscritta nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) nel mese di settembre dello stesso anno, persegue finalità culturali, civiche e solidaristiche nei campi della tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, della ricerca scientifica e della organizzazione di attività artistiche, editoriali e di diffusione della cultura.

Nell’ambito delle sue finalità, la Fondazione si pone in continuità e in prosecuzione con le attività scientifiche ed editoriali realizzate dall’Associazione Sigismondo Malatesta (1988-2024), un’istituzione culturale privata che ha promosso e realizzato, in diverse città italiane, iniziative nell’ambito degli studi di letteratura, teatro e arti dello spettacolo, cinema, economia, e scienze storiche e sociali.

Eventi in programma

Preferirei di no - L’accidia nel romanzo moderno

Colloqui Malatestiani

Letteratura

Preferirei di no

L’accidia nel romanzo moderno

30-31 maggio 2025
Rocca Malatestiana - Santarcangelo di Romagna

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Il fototesto letterario (1928-2024)

Laboratorio Malatestiano

Seminario Inter Artes

Il fototesto letterario (1928-2024)


26-27 settembre 2025
Rocca Malatestiana - Santarcangelo di Romagna

Au fond de l’iconnu - Figure della catabasi dal Decadentismo alla poesia contemporanea

Colloqui Malatestiani

Poesia

Au fond de l’iconnu

Figure della catabasi dal Decadentismo alla poesia contemporanea

Secondo colloquio del ciclo La discesa agli Inferi. Figure della catabasi dai poemi antichi alla poesia moderna

17-18 ottobre 2025
Teatro di Palazzo Donn’Anna
Napoli, Fondazione Ezio De Felice

Preferirei di no - L’accidia nel romanzo moderno
In Evidenza

Preferirei di no

L’accidia nel romanzo moderno

Colloqui Malatestiani, Letteratura

a cura di Francesco Fiorentino, Paolo Tortonese e Sergio Zatti

30-31 maggio 2025
Rocca Malatestiana - Santarcangelo di Romagna

Per i monaci del medioevo, l’accidia era un torpore che stroncava il fervore religioso. Per Dante e Petrarca, come per tutta la dottrina cattolica, era uno dei sette peccati capitali, contrariamente all’otium degli Antichi. Che resta di questa inerzia morale nei personaggi del romanzo moderno? In che modo l’accidia ha potuto lentamente trasformarsi, legandosi all’etica del lavoro e al disagio della civiltà industriale? Così nella forma-romanzo il genere dell’avventura si ribalta nel suo opposto, fondato sull’inazione del personaggio. Molti eroi o antieroi moderni sono incapaci di azione, e, per scelta o per necessità, non spingono avanti il racconto attraverso vicissitudini e peripezie. L’inazione si lega a stati d’animo diversamente definiti: abulia, apatia, atonia, indolenza, malinconia, noia, pigrizia, spleen. Il Bartleby di Melville ha concentrato in un celebre diniego tutte queste forme di rifiuto dell’agire: «Preferirei di no».
Nella ricostruzione storico-culturale che il Colloquio Malatestiano propone, spiccano cinque momenti: l’otium classico, l’acedia cristiano-medievale, la malinconia rinascimentale, il mal du siècle romantico, e infine il rifiuto novecentesco della prestazione e della produttività. Questi ultimi intrecciano il romanzo con la poesia dell’ennui nevrotico di Baudelaire, che dichiarava: «essere un uomo utile mi è sempre parsa una cosa orribile».